Il vivaio dei mitili

Il mitilo o cozza (Mytilus galloprovincialis) è un mollusco bivalve, con conchiglia allungata, esternamente di colore nero e internamente madreperlaceo. Diffuso in tutto il Mediterraneo e nell’Atlantico settentrionale, qui a Cattolica – e in tutto l’Adriatico – raggiunge i 4-6 centimetri di lunghezza in 12 mesi.
Questo mollusco vive solitamente attaccato a scogli o a supporti di diverso tipo, a cui aderisce per mezzo del bisso, un tessuto fibroso prodotto da un’apposita ghiandola: è un organismo filtratore questo significa che si nutre principalmente di fitoplancton e materiale organico, un nutrimento di cui tutte le zone costiere vicine alle foci dei fiumi sono ricche.

Tradizionalmente la cozza veniva pescata o su banchi naturali, come scogliere sottomarine e strutture immerse vicino le piattaforme metanifere, o allevata in aree lagunari.
Oggi gran parte della produzione invece deriva dall’allevamento in mare aperto utilizzando impianti semi-galleggianti.

Uno tra i più grandi Vivai della Regione Emilia Romagna si trova proprio al largo della costa di Cattolica, a circa 2 miglia.
Posto in acque di classe “A, si tratta di un impianto semi-galleggiante con allevamento a filari, fatti a treccia, che negli ultimi trent’anni ha contribuito ad aumentare la produzione del mitile.
Oggi le “cozzare”, ovvero le imbarcazioni dedite alla raccolta di cozze che fanno porto a Cattolica sono 12 e impiegano una cinquantina di operatori in 6 impianti di allevamento diversi, sia in linea che su barriere artificiali.
Annualmente dalle acque di Cattolica, classificate A, quindi di migliore qualità che non necessita di stabulazione, vengono pescate circa 3000 tonnellate di cozze delle circa 20.000 complessive raccolte in regione nei 23 impianti di allevamento totali, dove lavorano circa 350 persone.

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