C’è una sub-storia architettonica che attraversa tutta la città, dal porto all’acquario di Cattolica, degna di essere raccontata e scoperta. È un racconto che si lega indissolubilmente all’evoluzione della città, degli uomini e al ruolo che Cattolica ha avuto nella storia italiana.
Il nostro itinerario parte proprio dalla zona della darsena piscatoria.
Finanziata all’epoca dal governo, troverete la Casa del Pescatore. Inaugurata nel 1934, sotto l’egida fascista, nacque come Casa di Riposo dei pescatori del litorale adriatico, la prima ad essere costruita in tutta la costa. Su progetto dell’ingegnere Eligio degli Angeli, l’architettura conserva ancora la sua vocazione razionalista, nonostante il recente restauro, per cui potrete osservare un edificio di tre piani dalle linee semplici ed austere con una torretta centrale sormontata da due ancore e una bussola, simboli del lavoro marinaro. Proseguiamo il nostro viaggio nel tempo dirigendoci verso il centro città.
In viale Mancini infatti troverete ben due esempi di architettura del ‘900: il mercato coperto e l’attuale palazzo del turismo.
Il Mercato coperto è un edifico tuttora funzionale, in cui hanno sede diverse attività economiche e in cui si possono trovare prodotti enogastronomici di qualita a km0.
La struttura fu realizzata dalla ditta Benini di Forlì, e venne inaugurato il 5 giugno 1926, alla presenza di Italo Balbo, anche se l’idea di costruire un mercato coperto risale agli anni precedenti l’avvento del fascismo. Un edificio di 45 m, su due piani, profondamente geometrico, tutto in cemento armato.
Cattolica fu il primo comune della provincia a dotarsi di un Mercato coperto. Appena qualche metro più in giù invece troverete lo IAT, l’attuale ufficio informazioni. Si trova all’interno di un precedente edificio inaugurato alla fine degli anni ‘30 del ‘900 e la cui destinazione d’uso erano le Poste. L’edificio in questione venne realizzato secondo il progetto redatto nel 1938 dall’Ing. Eligio Degli Angeli, lo stesso della Casa del Pescatore.
La sua impostazione è la medesima, austera, pulita e trionfale.
Del 1938 la Meridiana sul lungomare del Candiotti, oggi restaurata con i colori della città di Cattolica.
Prima di giungere all’ultima tappa di questo percorso concedetevi un po’ di frivolezza: le panchine del Museo della Regina, i mascheroni di via XXIV maggio e la deliziosa fontana delle Sirene in Piazza I Maggio vi regaleranno una boccata d’aria fresca e una testimonianza chiara dell’architettura e della scultura liberty a Cattolica.
L’ultima visita spetta proprio a lei: la ex-colonia marina “Le Navi”, o meglio Colonia XXVIII ottobre, che vi sedurrà con i suoi virtuosismi prospettici.
Cattolica liberty e futurista
Stile di vacanza: Arte e storia
Tappe Itinerario:
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- Cattolica