Gli anni ’20 per Cattolica significarono un importante lavoro di promozione turistica da parte della pro-loco, con interventi pubblici tesi a migliorare aspetti e funzionalità del centro balneare: così nacque la Fontana delle Sirene di Cattolica.
Tra le opere più importanti, inserita in un più vasto piano di intervento di sistemazione urbanistica e di arredo urbano, vi fu l’ideazione e la realizzazione di una fontana monumentale, ad abbellimento di una piazza che si sarebbe poi rivelata essere il nuovo cuore della città, con funzione di collegamento fra il centro storico e le aree turistiche.
Tra il 1928 e il 1929 vide la luce l’iconica Fontana delle Sirene, commissionata allo scultore forlivese Giuseppe Casalini (1887 – 1957), divenuta già negli anni ‘30 manifesto della città balneare e ancora oggi uno dei principali simboli della città di Cattolica insieme alle cubie.
Situata in piazza I Maggio, la scultura fu realizzata in cemento armato, materiale che Casalini definiva “pietra moderna” e rifinita in graniglia di cemento e marmo a cui aggiunse del verderame, un composto che bagnato acquista le tonalità del bronzo e carica l’opera di sfumature inaspettate.
La struttura della fontana riproduce le forme di tre giovani donne, tre sensuali fanciulle abbigliate all’egiziana, che sostengono il catino, circondate da tartarughe, e per le quali lo scultore prese a modella la figlia Francesca.